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Elisoccorso notturno: tra agosto e settembre effettuato, in media, oltre un intervento al giorno, grazie alla nuova tecnologia installata. E avanza, in anticipo rispetto al cronoprogramma, il piano regionale di rafforzamento delle elisuperfici

Pubblicato il 02/10/2018 - Redattore ventur9
Dal 15 agosto è entrato in servizio il nuovo elicottero con visori a intensificatori di luce, che consente di intervenire anche nelle basi non illuminate. I dati presentati oggi in Commissione assembleare. L'assessore Venturi: "Procediamo a ritmo serrato per portare ai cittadini, soprattutto nelle aree montane e più disagiate, un'assistenza sempre più tempestiva". (Fonte: Regione Emilia-Romagna)

Si è alzato in volo per effettuare, in media, oltre un intervento a notte (per la precisione 1,3). Nella maggior parte delle volte per prestare soccorso in caso di gravi traumi, patologie neurologiche o cardiovascolari, dove ridurre al massimo il tempo di intervento e trasporto è determinante.
Da quando è diventato operativo in Emilia-Romagna, il 15 agosto scorso, il nuovo elicottero dotato di tecnologia NVG (Night Vision Goggles, visori a intensificazione di luce posizionati sui caschi dei piloti), cioè quello che consente di intervenire in piena sicurezza anche nelle basi di decollo e atterraggio non illuminate conmodalità analoghe a quelle diurne, in un mese e mezzo - al 30 settembre - ha effettuato 62 interventi: 21 nella provincia di Bologna, 20 a Modena, 10 a Ferrara, 4 a Parma, 2 a Piacenza, 1 a Forlì-Cesena, 1 a Ravenna, 1 a Rimini e 2 a Pistoia.
Interventi resi possibili grazie alla nuova strumentazione e grazie alle sempre più numerose basi di decollo e atterraggio notturno realizzate su tutto il territorio regionale: ad oggi ne sono attive 119, di cui oltre la metà in zone montane.

Questi i numeri delservizio di elisoccorso notturno illustrati oggi in Regione, in Commissione assembleare.

“Il nostro obiettivo era ed è chiaramente quello di arrivare in tempi sempre più rapidi e sempre più vicino alle persone che hanno bisogno di ricevere un soccorso tempestivo. Perché a volte anche qualche minuto può fare la differenza e addirittura salvare una vita- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Per questo abbiamo definito assieme alle Conferenze territoriali socio-sanitarie e alle Aziende sanitarie un percorso di rafforzamento del servizio di elisoccorso, a partire dalle aree montane, che passava attraverso l’adozione di questa tecnologia diultima generazione e l’incremento delle piazzole. Quel percorso non solo va avanti, ma procede speditamente rispetto al cronoprogramma: delle 142 basi destinate a diventare operative nel periodo 2018-2019, ben 119, quindi oltre l’84%, lo sono già a tutti gli effetti. E a fine biennio- anticipa l’assessore- pensiamo di arrivare a 180 piazzole, quindi molte di più rispetto al previsto”.

Le nuove piazzole di atterraggio
I nuovi punti di atterraggio già realizzati hanno riguardato, nello specifico: 8 la provincia di Piacenza, 15 Parma, 16 Reggio Emilia, 18 Modena, 37 Bologna, 4 Ferrara, 7 Ravenna, 7 Forlì-Cesena e 7 Rimini. In oltre la metà dei casi si tratta di aree montane.

Interventi effettuati, per provincia e comune
Per quanto riguarda i 62 interventi effettuati complessivamente dall’elisoccorso tra il 15 agosto e il 30 settembre nelle varie province dell’Emilia-Romagna, i 21 di Bologna hanno riguardato: 6 Porretta, 4 Imola, 2 Medicina, 2 San Giovanni in Persiceto, e 1 Camugnano, Castel d’Aiano, Castello d’Argile, Fontanelice, Monteveglio, San Pietro in Casale e Savigno. Dei 20 di Modena, 2 si sono svolti rispettivamente a Zocca, Serramazzoni, Montese e 1 a Castelfranco, Concordia sul Secchia, Finale Emilia, Frassinoro, Medolla, Mirandola, Palagano, Prignano sul Secchia, Sassuolo, Sestola, San Possidonio, Spilamberto, Riolunato e Polinago.Per Ferrara, i 10 servizi hanno riguardato: 4 Lido delle Nazioni, e 1 Cento, H Delta, Jolanda di Savoia, Goro, Porto Garibaldi e Mesola. I 4 interventi a Parma si sono svolti: 2 a Monchio delle Corti, 1 a Palanzano e 1 a Borgo Val di Taro. L’intervento nella provincia di Forlì-Cesena è stato compiuto a S. Sofia, e a Piacenza ne sono stati effettuati 1 a Sarmato e 1 a Morfasso. A Ravenna un solo intervento a Fusignano mentre a Rimini 1 a Novafeltria. Infine, 2 atterraggi sono stati realizzati fuori regione, a Sambuca Pistoiese.

Il giorno che ha richiesto il maggior numero di interventi è stato il 15 settembre (4),seguito dal 16 agosto, 7 e 11 settembre (3 per ognuno dei tre giorni). In 9 giornate non si è reso necessario alcun servizio di elisoccorso. La media è stata di 1,3 interventi a notte.

Gli ospedali di destinazione
In quali ospedali sono stati trasportati i pazienti? Per la maggior parte (27 servizi) all’ospedale Maggiore di Bologna; 8 al Maggiore di Parma, 7 al Baggiovara e 3 al Policlinico di Modena; 2 all’Ospedale del Delta (Fe), 2 all’ospedale S. Anna di Cona (Fe), 2 all’ospedale Bufalini (Fc) e 1 al S. Orsola-Malpighi (Bo). 10 missioni si sono concluse con il trasporto del paziente via terra, mentre in due casi i pazienti sono deceduti sul posto.

Patologie per cui è intervenuto l’elisoccorso
Dei 62 interventi effettuati, il 40% (25 servizi) ha riguardato una patologia traumatica, il 23% (14 casi) neurologica, il 13% (8 servizi) cardiovascolare. 5 interventi hanno riguardato una patologia ostetrico-ginecologica, 6 respiratoria, 2 trasporto inter-ospedaliero urgente, 1 patologia gastroenterologica e 1 caso di intossicazione.

Il servizio di elisoccorso in Emilia-Romagna
L’inizio dell’attività di soccorso con gli elicotteri risale al14 giugno 1986: viene attivata a Bologna (ospedale Maggiore) la prima base dielisoccorso regionale, cui fanno seguito l’apertura della base di Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci, 4 luglio 1987) e di Parma (ospedale Maggiore, 17 luglio 1988). Nel 2000 si aggiunge quella di Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. A partire dal primo giugno 2017

viene utilizzata di una eliambulanza 24 ore su 24 (con estensione del servizio della base di Bologna), e quindi anche di notte, grazie alla realizzazione delle prime 17 aree idonee al decollo e all’atterraggio notturno.

In totale, con le 142 nuove basi rese operative dal programma regionale di potenziamento dell’elisoccorso, adesso sono 119 i puntidi atterraggio notturno già attivi in Emilia-Romagna equattro gli elicotteri che prestano servizio, di cui 1 dotato di tecnologia NGV entrato in servizio il 15 agosto.

Complessivamente, nel 2017, tra interventi diurni e notturni, sono state effettuate 3.213 missioni e1.960 ore di volo.