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Ci ha lasciato Giuseppe Pinelli, una vita dedicata alla cardiologia

Pubblicato il 06/08/2018 - Redattore Grana Marco
Il ricordo di Giuseppe Di Pasquale e Stefano Urbinati

Il dr. Giuseppe Pinelli ci ha lasciato. Era Pino per gli amici e per tutti quelli che lo hanno conosciuto.

A febbraio abbiamo festeggiato il suo ottantesimo compleanno insieme ai suoi parenti ed agli amici più cari. Era già provato dalla malattia, ma fino all'ultimo aveva voluto continuare a seguire i suoi vecchi pazienti.

E' tornato a trascorrere i suoi ultimi giorni di vita in Cardiologia al Maggiore, dove 50 anni prima aveva iniziato la sua lunga carriera di medico ospedaliero contribuendo alla nascita proprio della Cardiologia del Maggiore che fino ad allora era una branca della medicina interna.

Nel 1974 si era spostato al Bellaria per aprire la Cardiologia e lì ha svolto per 34 anni la sua intensa e appassionata attività di primario ospedaliero fino al pensionamento avvenuto nel 2006. Era un primario atipico, non inquadrabile negli schemi dei primari della sua generazione. La porta del suo studio era sempre aperta e per tutti era disponibile per un consiglio o anche per un aiuto a risolvere problemi extralavorativi. All'interno dell'ospedale e' stato sempre per tutti un punto di riferimento importante.

Il lavoro di medico è stata la passione della sua vita, il rapporto quotidiano con i pazienti e soprattutto i deboli e gli anziani con i quali era solito spesso dialogare in dialetto bolognese.
Questa era la sua fede laica che ci ha trasmesso.

Insieme alla passione per il lavoro ci piace ricordare il suo impegno civico che nel 2006 lo ha portato a diventare consigliere nel comune di Bologna dopo essere stato componente di diversi consigli di amministrazione e organismi sanitari istituzionali. Aveva un grande senso delle istituzioni e considerava l'impegno politico un servizio per la comunità.
Non aveva un carattere facile ma le sue occasionali asprezze erano ampiamente ricompensate dalla sua generosità, umanità e onestà intellettuale.

Ciao Pino e grazie per tutto quello che ci hai insegnato e trasmesso.

Giuseppe Di Pasquale e Stefano Urbinati