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Donazione e Trapianto di organi in Cina: 140 medici formati dal progetto europeo KeTLOD

Pubblicato il 19/07/2018 - Redattore Patrono Vito Antonio
Diplomati a Pechino i primi 140 medici sulle pratiche di donazione e trapianto grazie alla collaborazione tra tre atenei europei, tra cui l'Università di Bologna, e sette cinesi. Tra i formatori Marco Zanello, docente UniBo e Direttore della Rianimazione ISNB - Ospedale Bellaria Ausl Bologna

Un corso post laurea e un diploma sulle competenze e l’organizzazione della donazione e trapianto di organi pensato per i medici cinesi. È l'obiettivo, raggiunto, del progetto europeo KeTLOD (Knowledge Transfer and Leadership in Organ Donation: from Europe to China). Il titolo di studio, ottenuto da 140 medici cinesi,  è pensato per essere riconosciuto sia dagli istituti di alta formazione post-laurea cinesi che dal sistema europeo ECTS.

Al progetto KeTLOD ha partecipato un consorzio di tre atenei europei, tra cui l'Università di Bologna, e sette cinesi. Il coordinamento è stato affidato all'Università di Barcellona (Prof. Marti Manyalich) e al DTI (Donation Transplantation Institute).

"Obiettivo del progetto - spiega Marco Zanello, docente UniBo, Direttore della Rianimazione ISNB dell’ Ospedale Bellaria Ausl Bologna, collaboratore del Centro Nazionale Trapianti, uno dei formatori e referente per l’Università di Bologna di KeTLOD - è stato trasferire competenze professionali, capacità formative e la giusta attitudine per lo sviluppo della donazione di organi, da donatore cadavere, a fine di trapianto, proponendo ed adattando nelle Rianimazioni in Cina il modello europeo, fortemente aderente al modello spagnolo, riconosciuto per la efficienza in tutto il mondo". Per farlo, gli atenei e gli ospedali coinvolti hanno realizzato un articolato programma didattico con specifici interventi formativi e di disseminazione pensati per il mondo medico cinese, sia docente universitario che clinico.

Il primo passo è stato un corso avanzato residenziale, ospitato a Barcellona lo scorso anno, a cui hanno preso parte 21 medici dei trapianti cinesi, i quali hanno poi trasferito le conoscenze tra i colleghi delle loro università e sedi didattiche. In seguito è partito il corso post laurea per 140 studenti cinesi. In parallelo con queste attività, in Cina è stata realizzata un'ampia campagna di informazione sociale e sensibilizzazione per la donazione di organi da persona deceduta.

"Nel 2010 – afferma Zanello – le donazioni ed i trapianti in Cina erano solo poche centinaia all'anno. Oggi quel numero è molto cresciuto, tanto che gli ultimi dati parlano di circa 5000 trapianti realizzati". La rete trapiantologica cinese oggi conta 173 istituzioni sanitarie con autorizzazione statale all’attività di donazione e con programmi di trapianto. Numeri incoraggianti, su cui i protagonisti di KeTLOD continueranno a lavorare.

Il prossimo 1 e 2 settembre a Guangzhou si terrà il “Final Meeting” del programma KeTLOD che valuterà i risultati formativi raggiunti e il loro impatto sull’attività trapiantologica cinese. In tale occasione si metteranno a punto strumenti di collaborazione futura per la radicazione e la espansione in Cina del modello professionale ed organizzativo che si rifà a quello italiano e in particolar modo a quello emiliano romagnolo basato sull’attività in ogni ospedale del Coordinatore locale alle donazioni (TPM).
A tal proposito la partecipazione, mediata dall’Università di Bologna, della storica e solida attività donativa da sempre presente nelle Terapie Intensive e Rianimazioni dell’ AUSL di Bologna, ha rappresentato un percepito e apprezzato esempio di modello adattato a livello Nazionale e Regionale, che ha costantemente confermato negli anni risultati organizzativi, sanitari e clinici di prestigio e, quindi, esportabile. Nel 2017, secondo i dati forniti dal Centro Nazionale Trapianti, in Emilia Romagna ci sono stati 34.8 donatori per milione di persone.