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Microbiota, prebiotici e probiotici. Questi sconosciuti

Pubblicato il 09/03/2018 - Redattore Kregel John Martin
Ne parlano Patrizia Brigidi e Luigi Ricciardiello, martedì 13 marzo, alla Fondazione FICO

Probiotici, prebiotici, simbiotici. Termini poco conosciuti e spesso utilizzati impropriamente, per parlare di sostanze e organismi presenti negli alimenti che hanno effetti positivi sulla nostra salute.

Allo stesso modo spesso si confondono tra loro anche microbiota e microbioma. Il primo identifica l’insieme di microrganismi viventi, soprattutto batteri, presenti all’interno del corpo umano, di cui i probiotici sono i più importanti per la salute. Microbioma, invece,  si riferisce all’insieme dei geni del microbiota, che è stimato essere cento volte il numero di geni del genoma umano.

Il microbiota intestinale, con oltre 1.000 specie e un peso di circa un kg, è talmente rilevante da essere considerato quasi un organo a parte. Negli ultimi anni la ricerca scientifica in questo campo ha indagato il ruolo del microbiota non solo sul metabolismo e sul funzionamento del sistema immunitario ma anche sullo sviluppo neuronale e sull’umore delle persone.

A rendere più comprensibile il complesso di interazioni tra sostanze e organismi che abitano al nostro interno, saranno Patrizia Brigidi e Luigi Ricciardiello, docenti dell’Università di Bologna e tra i maggiori esperti sul tema, durante il quinto appuntamento della rassegna Edu-care. Educare alla salute che si terrà martedì 13 marzo alle 17.30 presso la Fondazione FICO (spazio 118 di FICO Eataly World).

Patrizia Brigidi è docente all’Alma Mater, dove coordina il Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie farmaceutiche ed è Delegata del Rettore per la Ricerca Europea. Membro del Comitato scientifico della Fondazione FICO, è parte di diversi panel europei di ricerca in ambito nutrizionale per lo studio della relazione fra stile di vita, alimentazione e salute umana attraverso la modulazione funzionale del microbioma intestinale.

Luigi Ricciardiello è professore di Gastroenterologia presso l’Università di Bologna e coordinatore del programma di screening del cancro del colon-retto al Policlinico S. Orsola-Malpighi. È stato coordinatore di diversi studi per l’AIRC sul ruolo della dieta  mediterranea per la prevenzione del cancro del colon-retto.