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Stop ai cellulari nella Neonatologia e Terapia intensiva neonatale dell'Ospedale Maggiore

Pubblicato il 20/12/2019 - Redattore De Frenza Francesca
Il Corriere di Bologna dedica un articolo al bando dei telefonini. Una misura per proteggere neonati e mamme da germi, distrazioni e interferenze ai dispositivi biomedicali

Più sorrisi e carezze in alternativa al cellulare, lasciato fuori dall’area di degenza. E’ quello che accade nella Neonatologia e nella Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Maggiore, Azienda Usl di Bologna.
Da alcuni settimane, infatti, sia i genitori dei piccoli pazienti ricoverati, che gli operatori sanitari, depositano il proprio cellullare in appositi armadietti, chiusi a chiave, presenti all’ingresso del reparto.
Si stima che in un anno saranno circa 11 mila i cellulari che non entreranno nell’open space dell’area Neonatologica.
Il telefono cellullare può essere utilizzato, invece, dal neonatologo di guardia, così come in tutte le altre zone del reparto non a stretto contatto con il neonato, come studi medici, aree amministrative, alloggio dedicato alle mamme, zona relax.
Diversi gli obiettivi che si vogliono raggiungere: facilitare ulteriormente la costruzione della relazione mamma-bambino, talora traumaticamente interrotta dal parto prematuro, attraverso il contatto e l’interazione; prevenire la trasmissione di germi e batteri presenti sul cellulare alle mani e da queste ai neonati ricoverati; contenere le interferenze dei telefoni cellulari con le apparecchiature biomedicali; ridurre il rischio di distrazione da parte degli operatori, per una gestione ancora più attenta dei piccoli pazienti.

LA NEONATOLOGIA DELL’OSPEDALE MAGGIORE
La Neonatologia dell’Ospedale Maggiore è un open space composto da 13 posti letto di Neonatologia e 4 di Terapia Intensiva Neonatale. Offre alle mamme la possibilità di vivere accanto al loro bambino, grazie a 2 stanze doppie con servizi e una sala soggiorno in comune (alloggio mamme). E’ un reparto ad accesso libero, aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Una scelta che intende promuovere e facilitare la presenza dei genitori e il loro sostegno, anche attraverso la condivisione costante delle cure e dell’assistenza prestata ai loro bambini.
Nella Neonatologia dell’Ospedale Maggiore sono presenti 22 infermieri e 5 operatori socio-sanitari a cui si aggiungono 16 medici che turnano sui due punti nascita dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale di Bentivoglio. 3 Fisioterapiste e 1 Neuropsichiatra infantile del servizio territoriale collaborano con i sanitari ospedalieri e accompagnano i neonati nel percorso riabilitativo. Una Psicologa, infine, è a disposizione dei genitori.
Dal 2007 al 2018 sono stati assistiti 501 neonati gravemente prematuri, il 91% dei quali è sopravvissuto (84% il dato medio internazionale).

Il Corriere di Bologna, nell'edizione di oggi, dedica un approfondimento.