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Ops! Ospitalità al Pronto Soccorso – 6 studenti universitari in sala d’attesa

Pubblicato il 02/07/2019 - Redattore ventur9
Da lunedì 8 luglio, Ops! Ospitalità al Pronto Soccorso, un progetto di ricerca-azione che sperimenta l’efficacia della presenza di figure dedicate all’accoglienza e alla cura dell’attesa nei Pronto Soccorso della città di Bologna: Ospedale Maggiore, Sant’Orsola e Rizzoli

“Cosa posso fare per lei?”. Dall’8 luglio, in alcune fasce orariediurne, le persone che si trovano nelle sale di attesa dei tre Pronto Soccorsodella città di Bologna potranno sentirsi fare questa domanda da operatori conuna maglietta verde e il logo “OPS!Ospitalità al Pronto Soccorso”.

Protagonisti di questo progetto, sei studenti universitari dei corsi dilaurea in Sociologia che, in Pronto Soccorso, si occuperanno di accoglienza,dei bisogni dell’attesa, o di come ingannarla, e di alcune attività di ricerca.

Non si tratta di personale sanitario ma di operatori che lavorano perrendere il più agevole possibile la permanenza delle persone in sala d’attesa, quando la percezione deltempo è spesso dilatata dalla preoccupazione del momento e, in molti casi, anchedal disagio fisico e dal dolore.

L’obiettivo è quello di far vivere meglio il tempo che pazienti eaccompagnatori trascorrono in Pronto Soccorso, offrendo accoglienza, ascolto, esostegno nei piccoli e grandi bisogni che possono presentarsi nell’attesa chearrivi il momento della visita: un aiuto, informazioni o anche soltanto lavoglia di fare due chiacchiere o di soddisfare alcune piccole esigenze come unatelefonata, un bicchier d’acqua o qualcosa da leggere.

L’Azienda USL di Bologna, il Policlinico di Sant’Orsola, l’IstitutoOrtopedico Rizzoli, la Regione Emilia-Romagna, l’Agenzia Sanitaria e SocialeRegionale, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio in Bologna,collaborano al progetto promosso da Antartide.