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Arte e abitare

Pubblicato il 04/02/2019 - Redattore De Frenza Francesca
Percorsi di cura integrati nel Distretto dell’Appennino Bolognese tra il Dipartimento Salute Mentale - Dipendenze Patologiche e i Piani di Zona dell’Unione dei Comuni
La Casa della Salute é prima di tutto una Comunità di professionisti che difende il bene "salute" e ne fa un oggetto della propria identità sociale.

La comunità dei professionisti della sanità sa relazionarsi ad una comunità di persone vulnerabili, per lavorare insieme ad un guadagno di salute di cui beneficia anche l'intera comunità. Quando quest'ultima dimostra di saper stare a contatto con i bisogni della popolazione più debole e vulnerabile, è allora che si concretizza la possibilità anche per queste persone di realizzare una vita degna, di valore.

È questo il tema che vuole emergere dall'evento che si terrà lunedì 11 febbraio alle 15 alla Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto, primo di una serie di iniziative dipromozione della Casa della Salute e dei suoi servizi nell'Appenino Bolognese, nel quale verranno presentati l'esperienza degli appartamenti CSM supportati (appartamenti, finanziati grazie ai Piani di Zona, nei quali convivono utenti della Salute Mentale, grazie all'intervento di supporto dei professionisti dell'equipe di cura dei pazienti) e il progetto IESA, il cui obiettivo è l'inserimento in famiglie ospitanti e accoglienti dei pazienti della Salute Mentale.

Nell'occasione verrà anche inaugurata la Mostra del Collettivo degli Artisti Irregolari Bolognesi, che rimarrà aperta fino al 22 febbraio all'interno della Biblioteca Comunale di Marzabotto.
 
Nell'Appennino Bolognese sono stati implementati percorsi di cura condivisi tra Distretto dell’Appennino Bolognese, Dipartimento di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche e i Piani di Zona dell’Unione dei Comuni, con l'obiettivo di una maggiore integrazione delle persone più vulnerabili nella comunità del Distretto; percorsi di cura che hanno visto anche l’assegnazione, da parte dei piani di Zona, di due appartamenti destinati ad utenti del Centro Salute Mentale.

Politiche diverse sull’abitare e la valorizzazione delle risorse individuali, che ha portato alla nascita del Collettivo degli Artisti Irregolari Bolognesi, possono essere una risposta ai bisogni di salute che il Dipartimento Salute Mentale Dipendenze Patologiche, il Distretto e la Comunità condividono.

Questa condivisione può portare al superamento dell’integrazione socio-sanitari verso un impegno e una responsabilizzazione della comunità. La realizzazione, quindi, di un welfare “dinamico, inclusivo e delle responsabilità”, lungo tre direttive principali:
  • Lotta alla esclusione, alle fragilità ed alle povertà
  • Rafforzamento del distretto come sede delle progettazioni, realizzazioni e risoluzione delle contraddizioni locali
  • Innovazione tecnica ed organizzativa per la realizzazione locale di interventi realmente integrati e prossimi alla popolazione di riferimento

Tutte e tre le direttive investono in modo rilevante i temi della salute mentale e delle dipendenze patologiche e richiedono un salto di qualità nelle interazioni a livello locale tra Enti Locali, Aziende Sanitarie e Terzo Settore.

A parlarne, nell'evento di lunedì 11 febbraio, interverranno Romano Franchi, Sindaco di Marzabotto; Eno Quargnolo, Direttore del Distretto Appennino Bolognese; Angelo Fioritti, Direttore del Dipartimento Salute Mentale - Dipendenze Patologiche; Francesca Pileggi, Direttore dell'Unità Operativa Centri Salute Mentale Reno, Lavino e Samoggia e dell'Appennino Bolognese; Sandra Conti,  Psichiatra, Referente IESA.