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Infanzie. L’interesse superiore del minore e la tutela dell’identità in contesti transculturali

Pubblicato il 22/09/2011
Giornata di studio, approfondimento e ricerca
seminario
  • Dove Bologna, Sala Polivalente Regione Emilia Romagna
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L’esperienza acquisita in questi anni con famiglie e ragazzi immigrati e con operatori dei Servizi - anche attraverso le azioni del progetto SeiPiù (www.progettoseipiu.it) realizzato grazie alla Fondazione Del Monte - ha portato l’Associazione Diversa/mente a riflettere sui concetti di tutela e interesse superiore dei minori provenienti da contesti culturali diversi da quello italiano, in modo particolare sulle conseguenze che l’applicazione dei diritti dei minori (diritto allo studio, al welfare, al “bene” del minore) comporta negli equilibri familiari, nelle funzioni genitoriali e nei processi identitari e psichici di coloro che dovrebbero usufruirne.

Il desiderio delle famiglie straniere di far parte e avvantaggiarsi del modello di vita dell’occidente, spesso idealizzato, entra in conflitto con la necessità di preservare il proprio patrimonio di valori, significati, ruoli sociali e relazioni, su cui si fonda l’identità e lo stare al mondo di ciascuno.

Studi come quelli di Piera Aulagnier evidenziano che ogni modalità di interpretazione dell’Altro, compreso l’esecizio dei diritti, rappresenta una forma di “violenza primaria” o “costitutiva” necessaria a mantenere i legami sociali e la struttura psichica degli individui; ma ogni interpretazione, sia nei rapporti intersoggettivi che nei rapporti del soggetto con il contesto sociale ed istituzionale, è sempre esposta al rischio di trasformarsi in “violenza secondaria”: un eccesso, un “diktat”, che mina invece di consolidare il funzionamento mentale e sociale dell’individuo.

Questa violenza di secondo tipo è più diffusa e difficile da riconoscere di quanto non appaia perché presentata come necessaria e naturale. La sua individuazione è una questione che riguarda tutti, comprese le Istituzioni, i servizi e coloro che vi operano.

Scopo di questa giornata è recuperare uno spazio di pensabilità nei confronti di quelli che appaiono come atti dovuti e necessari. Lo faremo attraverso l’analisi delle idee di infanzia, di minorità, di tutela, di benessere, di diritto, di conformità genitoriale, mettendo a confronto aspetti sociologici, antropologici e giuridici con quelli psicoanalitici, nel tentativo di far emergere ciò che spesso rimane nascosto, ma nondimeno influisce nelle nostre pratiche: l’inconscio e gli impliciti dell’agire sociale.